Cinque strumenti per sviluppare l'intelligenza collettiva
di Giuseppe Valenti
Introduzione
Nella nostra era digitale in continua evoluzione, la ricerca di metodologie efficaci per lo sviluppo dell'intelligenza collettiva è diventata una priorità per molte organizzazioni. In questo articolo, esploreremo cinque potenti strumenti ideati per facilitare questo processo.
L'idea di sviluppare l'intelligenza collettiva ha radici profonde. L'approccio che presento qui è il risultato di una mia ricerca ispirata dai lavori di Peter Senge e Otto Scharmer,(1) arricchita da tecniche provenienti da ambiti come il movimento consapevole, la medicina naturale, la fisica quantistica e la metafisica.
L'importanza dell'Intelligenza Collettiva
C'è separazione tra i grandi problemi che affliggono il mondo e quelli che affliggono l'uomo?
Secondo Otto, siamo noi a creare collettivamente quei problemi che nessuno individualmente vuole.
È nel nostro modo di pensare e agire, di frammentare le conoscenze, nell'incapacità di cogliere ciò che è tessuto insieme, e nel modo in cui ci adoperiamo per raggiungere i nostri obiettivi, che si generano i problemi; ma è anche lì che si cela la soluzione da qualche parte.
Problemi attuali come i cambiamenti climatici, il divario crescente tra ricchi e poveri, la pandemia, la guerra in Ucraina, ci mettono in difficoltà e ci mostrano tutta la nostra fragilità.
Perché come diceva Albert Einstein:
I problemi non possono essere risolti con lo stesso livello di pensiero che li ha generati
L'intelligenza collettiva si rivela dunque cruciale per andare oltre il livello di pensiero che ha generato i problemi. Infatti come afferma Ken Blanchard:
Nessuno di noi è intelligente quanto tutti noi messi insieme.
Ma mettere insieme tante teste non è semplice, lo vediamo tutti giorni, quello che serve è una metodologia in grado di elevare i pensieri ad un livello di coscienza superiore.
Cos' è l'intelligenza collettiva: una definizione
L'intelligenza collettiva si riferisce alla capacità di una comunità di generare comportamenti efficaci guidati da una coscienza condivisa. Questo concetto trova riscontro nei comportamenti emergenti osservati in sistemi dinamici non lineari come gli stormi di uccelli o le colonie di formiche.
Numerosi scienziati tra cui il
nostro premio Nobel Giorgio Parisi, stanno studiando questi comportamenti.
Scrive Parisi (2):
Quella delle interazioni è una questione importante, anche ai fini della comprensione dei fenomeni psicologici, sociali ed economici.
In particolare ci siamo concentrati su come ogni componente dello stormo riesca a comunicare per muoversi in modo coerente, producendo un' unica entità collettiva e multipla.
Come fa l'informazione a propagarsi così velocemente attraverso tutto lo stormo?
Com'è possibile che le configurazioni cambiano così velocemente?
Come possono virare insieme senza urtarsi?
Alle domande di Parisi aggiungo anche le mie:
Da quale intelligenza sono guidati?
Cosa possiamo imparare noi umani da questi comportamenti collettivi?
Possiamo anche noi metterli in atto?
La visione sistemica definisce la realtà come un sistema di informazioni e relazioni che viaggiano attraverso reti. La rete è la matrice, trama e ordito alla base di tutte le espressioni di vita. Gli ecosistemi sono reti di organismi viventi. Le reti viventi continuamente creano, o ricreano, se stesse, trasformando o sostituendo le proprie componenti. In questo modo subiscono continue modifiche strutturali conservando nel contempo il proprio schema di organizzazione a rete. L'intero universo (3) appare come un ecosistema indivisibile e olografico (4). Attraverso le reti gli esseri viventi comunicano, pensiamo ad esempio agli alberi della foresta e al Wood Wide Web (la rete della foresta) recentemente scoperto (5). Così anche per l'uomo deve esistere una sorta di Human Wide Web, una rete fatta di 8 miliardi di nodi che ci consente di connetterci e comunicare tra di noi, con scambi di informazioni e di cui attualmente sappiamo ben poco.
La visione di David Bohm
David Bohm, (6) suggerì che il modo più efficace di affrontare la complessità (7) consiste nel far evolvere la nostra capacità comunicativa trasformando quella attuale, caratterizzata da modalità conflittuale, basata sulla divisione e sul compromesso, in una comunicazione evoluta, "whole", (8) basata sul principio della comunione e della superconduttività.(9)
Esprimere un pensiero superiore collegiale, continuando a mantenere una mente separativa, non è possibile!
In passato gli antichi saggi avevano sviluppato dei modi per facilitare l'illuminazione individuale, per facilitare la crescita di un'intelligenza più alta dell'individuo per mezzo della meditazione, dell'intuizione mistica o di tecniche analoghe. Ma ad oggi non abbiamo ancora sviluppato modi per far crescere un'intelligenza sociale più elevata. La difficoltà principale è che abbiamo organizzato la società per algoritmi cioè per insiemi di regole con cui tentiamo d'influenzarci l'un l'altro come parti di una macchina. Il risultato è che non possiamo comunicare tra di noi su cose che sono veramente importanti. David Bohm
Sebbene lo sviluppo individuale tramite pratiche come la meditazione sia cruciale, genera un importante inconveniente pratico, ovvero richiede un tempo lungo di preparazione difficilmente conciliabile con le attuali sfide globali che necessitano invece soluzioni immediate. C'è bisogno di un cambio di paradigma, puntare sullo
sviluppo dell'intelligenza collettiva è stata un'intuizione fantastica di Otto
Scharmer, in quanto ci consente di intervenire subito, con delle
risposte di alto valore equiparabili a quelle di una persona
"illuminata", "integra" senza che nessuno dei
componenti del gruppo lo sia già. Non importa a che punto del cammino siano i
singoli componenti l'unica condizione necessaria è che abbiano un forte
intento condiviso che li tenga uniti e che pratichino le discipline di consapevolezza e di presenza.
Otto Scharmer parte dalla frase di Kurt Lewin (10) : "non si può capire un sistema finché non si prova a cambiarlo" e la sviluppa come segue:
Non si può capire un sistema finché non si prova a cambiarlo;
Non si può cambiare un sistema a meno che non se ne cambi la consapevolezza;
Non si può cambiare la consapevolezza senza che il sistema possa vedere e sentire se stesso.
Per poterlo fare Otto propone di unire al pensiero sistemico (System Thinking) , il sentire sistemico (System Sensing) cioè entrare in contatto con la sensibilità collettiva e creare una Risonanza del Campo Sociale (11).
Recupera da Lewin il concetto di sensitive training group e di action research e crea con Arawana Hayashi il Social Presencing Theater, un luogo dove sperimentare il sentire individuale e di gruppo e dove poter riflettere insieme sull'esperienza stessa quindi rappresentarla in modo più whole possibile, eliminando i punti ciechi, e prototipando insieme soluzioni nuove, e condivise. In questo modo il gruppo acquisisce nuove consapevolezze in grado di generare delle azioni efficaci.
Diceva Bohm: "Divisioni e conflitti sorgono perché non ci consideriamo più parte di un'Unità", abbiamo perso il senso di appartenenza all'Uno, all'universo. Non lavoriamo più su quello che ci unisce, ma portiamo l'attenzione su quello che ci separa. Avendo smarrito la nostra vocazione di animali sociali, agiamo secondo il detto: "homo homini lupus". (12)
Ogni coscienza è interconnessa con tutte le altre, solo che non riusciamo più a percepirlo, a sentirci in rete, a entrare in comunione e diventare una unità, come fanno gli storni quando volano insieme.
Come si fa a pensare in maniera collettiva?
Facendo esperienza dell'unità attraverso pratiche di presenza collettiva, facendo scorrere l'energia tra i partecipanti fino al punto di entrare in risonanza tra di loro in un'unica frequenza, allora si crea una supercoscienza dove il singolo si sente parte di qualcosa di più grande di sé .
Si tratta di recuperare oggi con modalità moderne quello che facevano gli antichi popoli, quando ad esempio si riunivano per decidere, si sedevano in cerchio e attivavano una coscienza collettiva, con la loro presenza energetica si armonizzavano entrando in risonanza e, alla fine del processo, sapevano cosa fare.
Per recuperare queste capacità, dobbiamo tornare a radicarci e a sentirci parte del creato, essere più in contatto con la natura e armonizzare l'uso delle sei intelligenze: corporea, emotiva, cognitiva, intuitiva, manuale, collettiva.
Siamo tutti naturalmente dotati di percezione, solo che rispetto all'antichità il numero degli stimoli e delle interazioni giornaliere è cresciuto talmente tanto che abbiamo necessità di proteggerci, di schermarci, di filtrare le informazioni che ci pervadono. Per questo motivo ci viene difficile oggi "aprire le porte della percezione" (13) .
Da sempre, l'umanità ha percepito l'unità come una qualità imprescindibile nella sua storia, nonostante abbia vissuto perlopiù nella frammentazione e divisione. Potremmo pertanto dire che i nostri comportamenti sono spesso incoerenti in una dicotomia tra l'ideale immaginato (utopia) e il creato (realtà).
Il pensiero crea il mondo ma poi dice non sono stato io! David Bohm
Quello che occorre innanzitutto è che gli esseri umani facciano attenzione a questa frammentazione del pensiero, ne diventino consapevoli in modo tale da poter porvi rimedio.
Realizzare Il sogno di David Bohm: la Teoria U e la Learning Organization
Nella superconduttività, la corrente fluisce libera, non trova alcuna resistenza. Per eliminare le dispute e i conflitti ed andare verso un dialogo generativo (14) senza resistenze, c'è bisogno che i singoli membri del team lavorino su di loro per diventare dei superconduttori.
L'acqua è l'unico elemento in natura che può entrare in risonanza con tutto e tutti. Poiché siamo fatti per il 99% di molecole d'acqua è chiaro che teoricamente è possibile trasformarci in superconduttori.
Gli studi sull'acqua hanno mostrato come il nostro corpo è dotato di un'acqua speciale definita come il quarto stato dell'acqua, formata da acqua EZ (zona d'esclusione) un'acqua capace di cedere elettroni per produrre energia ed innescare tutti i processi biochimici necessari per la vita del nostro organismo. Alcuni ricercatori, come Gerald Pollack (15) ed Emilio Del Giudice hanno compreso come l'acqua degli esseri viventi partecipa attivamente al dialogo tra i vari componenti cellulari creando un sistema collettivo sempre più coerente.
La teoria U partendo dalle idee di Bohm identifica quattro livelli di ascolto e di dialogo (14) che vanno a raffreddare la comunicazione.
Inoltre si preoccupa di coltivare una spontanea e vibrante comunità di apprendimento. Si parte come suggerisce Bohm col creare uno spazio libero "Holding Space" dentro il quale i ruoli cessano di esistere e dove possiamo sospendere le opinioni personali e i giudizi, per riuscire ad ascoltarsi a vicenda. Non ci deve essere controllo da parte dell'organizzazione, i tentativi di controllo rischiano di uccidere l'iniziativa.
Infine sposta il focus dell'attenzione dall'oggetto alla fonte. Francisco Varela parlò del "Ri-orientamento" come della «capacità di rivolgere la nostra attenzione alla fonte più che all'oggetto». Il "Presencing" (16) è la capacità di vedere dalla fonte. Secondo Varela un soggetto «non è un'entità stabile e solida», il suo sé può andare e venire, passare dall'Io al Noi. Le pratiche di "Stillness" (17) , sono necessarie in quanto riattivano quella parte di noi sopite che non abbiamo mai avuto modo di conoscere e sperimentare. Questo aspetto da molti facilitatori della teoria U non è stato ben compreso e quindi è stato messo un po' da parte, svalutandolo.
Gli occhi vedono soltanto ciò che la mente è pronta a comprendere! Henri Bergson
Comportamenti collettivi nello sport
Nello sport, la squadra si costruisce attraversando le cinque fasi definite da Bruce Tuckman (18) (forming, storming, norming, performing e adjourning).
Quando si lavora con gli atleti spesso si ha a che fare con personalità egocentriche, invidie, gelosie, attriti, possono essere dei seri pericoli per il successo della squadra, inoltre possono sorgere dei conflitti di interessi tra il rendimento e le statistiche personali dei singoli giocatori e gli interessi della squadra. Nel team sportivo i conflitti possono essere di tre tipi: atleta VS staff; atleta VS altro atleta; atleta VS la società sportiva.
Per questo motivo è fondamentale per i coach sportivi impostare delle regole con i giocatori (contratto di coaching), con cui creare un forte senso d'identità e appartenenza basato sulla fiducia il reciproco sostegno, la distinzione dei ruoli e delle responsabilità, gli obiettivi di squadra.
Gli schemi di gioco vengono studiati, provati e riprovati e poi adottati, nonché rivisti e migliorati alla luce dei risultati ottenuti.
Per facilitare l'intesa alcuni coach ad esempio quelli delle le Farfalle Azzurre della ginnastica ritmica scelgono di far vivere tutte le atlete insieme in un unica struttura, a strettissimo contatto per anni, fino al raggiungimento della perfetta intesa. Per loro infatti è fondamentale conoscersi, sentirsi, comprendersi all'istante. Ma la ricerca della perfezione del gesto tecnico fino ad oggi è stata perseguita attraverso la via maschile, della forza, la via Yang. Una ferrea disciplina che si tramuta spesso in vessazioni e violenze psichiche, come le cronache di questi giorni ci stanno raccontando. Siamo lontani da quella che il Tao definisce la via Yin, la via del femminile.
Comportamenti collettivi nelle aziende
Le stesse considerazioni sulla costruzione dei team sportivi valgono anche per il mondo aziendale.
Il lavoro di squadra consente di ottenere risultati superiori rispetto alla somma svolta dai singoli individui. Come le squadre sportive, anche le imprese si confrontano con obiettivi di performance per i quali i team offrono un'eccellente risposta.
Una differenza sostanziale rispetto ai team sportivi è che i team aziendali hanno molto meno tempo per allenarsi perché ogni giorno scendono in campo, a differenza degli atleti. Per questo è ancora più importante per loro apprendere una metodologia di intelligenza collettiva come quella che andrò ad esporre.
I team hanno successo perché le mancanze del singolo vengono colmate dalle abilità degli altri componenti della squadra, si sostengono a vicenda, ognuno si preoccupa del suo ruolo e vigila sul compito dell'altro, tutti si ritengono responsabili l'uno nei confronti dell'altro. Per questo motivo quando si costruisce un team è bene scegliere i componenti con caratteristiche differenti, adatte per assolvere bene al proprio ruolo.
Meredith Belbin (19) dopo aver attentamente studiato i team ha suggerito un "inventario dei ruoli" composto da nove ruoli essenziali (Plant, Resource Investigator, Coordinator, Shaper, Monitor/Evaluator, Teamworker, Implementer, Completer/Finisher, Specialist) che apportano intelligenze ed abilità differenti all'interno della squadra affinché questa preformi meglio e riduca al contempo il rischio del "groupthink"(20) da un lato e del dissenso estremo dall'altro.
La storia delle organizzazioni aziendali ci mostra come nel tempo si sono sviluppate delle culture aziendali sempre più evolute come il Kaizen (21), le Teal Organizzation (22) etc., tuttavia ad oggi nessuno prima di Otto Scharmer ha creduto nella possibilità di agire guidati da una consapevolezza condivisa del Tutto a cui possiamo attingere grazie alla connessione del gruppo, l'ha chiamata C.A.S.A. (Collective Action Shared Awareness ).
A questo punto è utile porsi due domande di Frederic Laloux:
Potrebbe essere che la nostra attuale visione del mondo limiti il modo in cui pensiamo alle organizzazioni?
Se si, siamo in grado cambiare il nostro sistema di credenze e creare un modo migliore di lavorare insieme?
Io penso di sì, il coaching ci suggerisce che dove c'è fragilità ci sono potenzialità inespresse.
Dove c'è imperfezione, dove c'è incompiutezza, lì c'è una promessa di cambiamento. Charles R. Darwin
Negli ultimi vent'anni la figura del Team Coach è cambiata. Il suo fine è sempre lo stesso:
Aiutare una squadra a migliorare la propria prestazione, e il processo attraverso il quale tale prestazione è ottenuta. David Clutterbuck
ma il pensiero e gli strumenti si sono affinati. Possiamo prevedere che l'intelligenza collettiva entrerà ben presto a far parte di quelle competenze irrinunciabili per le organizzazioni . Attualmente infatti è solo un potenziale inespresso, ma ben presto sarà la protagonista indiscussa, la competenza top del XXI° secolo. La grande sfida che ci attende sarà proprio quella di riuscire ad attivarla!
Cinque strumenti utili ai coach e ai leader per sviluppare l'intelligenza collettiva nelle organizzazioni
Per favorire lo sviluppo dell'intelligenza collettiva, ho identificato cinque strumenti chiave:
- La Centratura.
È importante chiedersi prima di iniziare: Sono in ordine dentro di me? Sono in grado di entrare facilmente in risonanza con gli altri partecipanti? Se prima di iniziare qualsiasi riunione aziendale, tutti i partecipanti si centrano tutto avverrà senza fatica. Si tratta di una tecnica che in pochi minuti consente di allineare i cuori dei partecipanti. In questo modo si facilita l'ascolto e il dialogo e sarà più semplice arrivare verso una scelta condivisa.
- La Pratica Riflessiva di Gruppo.
Questo strumento è stato adottato dal gruppo PRA (Pratica Riflessiva Artigianale) di cui faccio parte (23). Dopo la centratura iniziale di cui sopra, facciamo dieci minuti di connessione guidata, che prepara il gruppo e lo armonizza, seguita da una serie di domande costruite per accompagnare una riflessione inizialmente individuale che poi verrà condivisa e faciliterà il confronto. Questa metodologia crea un'atmosfera di ascolto profondo e rispetto reciproco.
- Il Coaching Circle®
è una metodologia della Teoria U (24) che si basa su un cerchio fatto dai componenti di un gruppo/team che affronta un problema e si affidano ad un ascolto collettivo sensitivo/cenestetico, grazie al sentire del cerchio, per trovare indicazioni utili a procedere oltre gli ostacoli.
Il metodo Lightin®, (25) è una pratica trasformativa che aiuta a sciogliere le resistenze, aprire i canali percettivi e la connessione del cuore. Insegna a sviluppare la presenza e il discernimento portando le persone sempre più in uno stato di coerenza e facendole vibrare in fase. Consente di sciogliere i nodi che impediscono il passaggio dall'io al noi, ovvero di spostarsi dalla modalità personal alla modalità network . Otto Scharmer utilizza il termine di Varela reindirizzamento, invece Peter Senge riprendendo il termine greco, chiama questo passaggio metànoia , rifacendosi a Platone
Afferrare il significato di metànoia è afferrare il significato più profondo di «apprendimento». Mediante l'apprendimento, noi ricreiamo noi stessi. Mediante l'apprendimento ci mettiamo in condizione di fare qualcosa che non siamo mai stati in grado di fare prima. Mediante l'apprendimento ripercepiamo il mondo e il nostro rapporto con il mondo. Mediante l'apprendimento, estendiamo la nostra capacità di creare, di essere parte del processo generativo della vita. Peter Senge
5. Il Sensitive Training Group. Si tratta di creare dei gruppi di pratica dove si allena l'ascolto sensoriale, le percezioni, l'intuizione e la creatività attraverso il movimento, l'Embodiment. Prendere coscienza della fonte da dove nasce il nostro agire, sia come individui che come comunità. Il movimento consapevole è un percorso di modellamento dell'Essere. Ciò che siamo dipende da come ci siamo mossi nello spazio, delle scelte che abbiamo agito. L'Essere determina l'esperienza, l'esperienza forma l'Essere. Tutto ciò aiuta il sistema a percepirsi, a riconoscere le forze che lo mettono in tensione. "Il mio stare al mondo, modifica il mondo". Varela.
Questi cinque strumenti si alimentano l'un l'altro in una sinergia produttiva circolare.
Conclusioni
La vita è un percorso esplorativo di apprendimento. Spesso ce ne dimentichiamo e smettiamo di esplorare, apprendere, evolvere. Ciò che spesso consideriamo l'unica alternativa possibile è, in realtà, solo una delle tantissime possibilità che abbiamo di agire. Il fatto di non vedere le altre dipende dal nostro grado di coscienza e di libertà .
Mi duole dirlo ma il fatto che dopo trent'anni dall'uscita dei best seller
"La Quinta Disciplina" e "Presence" continuiamo a compiere gli stessi errori nel processo decisionale già ampiamente analizzati e studiati, indica che il nostro livello di coscienza non è cresciuto in tutti questi anni. Il progresso che abbiamo sviluppato ha riguardato solo all'aspetto tecnologico.
A mio avviso è stata sottovalutata e disattesa la parte che riguarda l'importanza di coltivare e preservare la propria condizione interiore.
diceva Bill O' Brien (27)
Il successo di un intervento dipende dalla condizione interiore di chi interviene
Probabilmente mancavano alcuni strumenti chiave di cui oggi, per fortuna, disponiamo. Ad esempio di recente sono stati creati gli IDG (Inner Development Goal) proprio perché ci si è resi conto di quanto fin qui detto.
Il cammino che ho indicato per arrivare a generare un comportamento collettivo efficace e di qualità, si basa proprio sul recupero della condizione interiore. La gente è sofferente, scontenta ed infelice perché la condizione interiore di ciascuno di noi è stata ingenerosamente trascurata, dimenticata, abbandonata.
Più comprendo il mio mondo interiore e come è fatto, più la mia percezione diventa affidabile e capace di rappresentare il mondo esterno in modo sempre più fedele.
Quando il cuore è aperto e connesso la nostra coscienza si eleva e trova soluzioni ai problemi che altrimenti non scorgerebbe.
Nella storia dell'evoluzione ci siamo mossi per fasi, come ha scritto Jean Gebser (28) ci troviamo attualmente nel tempo di passaggio tra due ere. Stiamo uscendo dall'era della coscienza mentale e stiamo per entrare nell'era della coscienza integrale. Un'era dove finalmente l'uomo, sarà in grado di tornare a riconnettersi con il tutto recuperando tutte quelle parti di sé che ha sviluppato prima singolarmente nelle ere precedenti.
Quello che noi possiamo fare è esclusivamente contrastare o favorire il cambiamento che è in atto. Attivarci per anticipare o ritardare questo momento.
Sviluppa l'intelligenza collettiva nella tua organizzazione
Per ulteriori informazioni su come sviluppare l'intelligenza collettiva e applicare queste pratiche nella tua organizzazione o comunità, non esitare a contattarmi o a esplorare le risorse aggiuntive disponibili sul mio sito web. Sono disponibile per consulenze, workshop e conferenze per supportare il tuo percorso verso la creazione di un futuro migliore attraverso la collaborazione e l'innovazione collettiva.
Note:
- Professori del MIT di Boston
- In un volo di storni. Le meraviglie dei sistemi complessi
- Dal latino Universus «tutto intero», comp. di unus «uno» e versus, part. pass. di vertĕre «volgere» andare verso l'Uno.
- Il concetto di Uno, unità è facilmente comprensibile pensando alla matrioska, ogni matrioska è un unità a se stante e rappresenta un sistema orizzontale interconnesso in modo verticale con tutti gli altri sistemi. Matrioska ci parla della struttura dell'Universo che si ripete per ogni piano in modo frattale e olografico. Funziona come una fontana a cascata dove l'acqua zampillante scorre da un piatto all'altro. la. Il maestro cinese Huai-Chin Nan esperto di zen, taoismo e confucianesimo fu il maestro di Peter Senge e fu intervistato da Otto Scharmer sulla causa dei problemi dell'umanità e lui disse che tutto dipende dalla comprensione della relazione misteriosa tra la materia e il vuoto (quantistico). Indagare tale relazione significa guardare al sistema anche nella sua dimensione verticale . Noi occidentali abbiamo infatti un pensiero sistemico che ci porta ad indagare solo la dimensione orizzontale (causa/effetto) e ci dimentichiamo di guardare la dimensione verticale. Il maestro Nan indicò ad Otto Scharmer per trovare la risposta che stava cercando, questo brano tratto dal famoso saggio di Confucio "Il Grande Studio": "Gli antichi che vollero essere l'immagine delle illustri virtù di tutto il mondo, prima ordinarono bene i loro propri Stati. Volendo ordinare bene i loro propri Stati, prima essi armonizzarono le proprie famiglie. Volendo armonizzare le loro famiglie, essi prima educarono le loro stesse persone. Volendo educare le loro persone, essi prima corressero i loro cuori. Volendo correggere i loro cuori, essi prima cercarono di essere sinceri nei loro pensieri. Volendo essere sinceri nei loro pensieri, essi prima estesero al massimo la loro consapevolezza. Tale estensione della consapevolezza risiede nell'investigazione della matrice sottostante la mente e la materia. (l'acqua N.d.A.) Investigando la matrice sottostante la mente e la materia, la consapevolezza diventa completa. Divenendo completa la consapevolezza, i pensieri divennero sinceri. Divenendo sinceri i pensieri, i cuori divennero retti. Divenendo retti i cuori, le persone divennero educate. Divenendo educate le persone , le famiglie divennero armonizzate. Divenendo armonizzate le famiglie, gli Stati divennero governati correttamente. Divenendo gli Stati governati correttamente, tutte le cose sotto il cielo arrivarono fin dunque ad un equilibrio."
- https://www.youtube.com/watch?v=yWOqeyPIVRo
- David Bohm fisico e filosofo statunitense
- complexus = tessuto insieme
- Whole con questo termine si vuole indicare la totalità, l'intero, l'integrità, l'unità, il tutto. Cosa succede se togliamo la w? Il suono rimane identico ma la parola si trasforma in hole (buco, cavità). Io in questo particolare ci trovo affinità tra Whole inglese e Wu cinese il vuoto inteso come campo quantistico, morfico , il nulla per i cinesi è pienezza.
- teoria fisica riferita alla conduzione di energia in assenza di resistenza. La resistenza elettrica di un conduttore metallico cambia a seconda del metallo, si può ridurre tale resistenza abbassando la temperatura. Per gli umani si tratta di abbassare i toni, il flusso delle emozioni negative che generano resistenza. "Ma, man mano che la temperatura aumenta, il pool di informazioni si rompe, fino a che c'è, praticamente, solo un pool per particella. Quindi tutte le particelle sembrano indipendenti e sembra che agiscano meccanicamente, rimbalzando lontano l'una dall'altra. L'aspetto olistico subentra solo quando abbassi la temperatura. Io ritengo che anche noi uomini funzioniamo così, ci sentiamo separati solo perché non riusciamo ad abbassare la temperatura intorno a noi." David Bohm
- psicologo tedesco famoso per la teoria del campo.
- Il campo sociale è l'insieme delle qualità relazionali che mettiamo in atto collettivamente.
- si tratta di un detto di Plauto «l'uomo è lupo per l'uomo» ripreso da Hobbes nell'opera De cive in cui vuol dimostrare come gli uomini guidato dall'egoismo si combattono l'uno l'altro per primeggiare.
- " Se le porte della percezione fossero pulite, ogni cosa apparirebbe all'uomo come in effetti è, infinita. Perché l'uomo si è chiuso fino a vedere tutto quanto solo attraverso le anguste fessure della sua caverna." da "Il matrimonio del cielo e dell'inferno" Willam Blake. In seguito Aldous Huxley 1954 pubblico il famoso saggio -"The Doors of Perception"dove racconta del suo tentativo di bypassare i filtri mentali per vedere la realtà così com'è. Nel 1965 Jim Morrison scelse il nome The Doors per la sua rock band ispirato dal libro di Huxley.
- "Downloading" è l'ascolto abitudinario. Ascolti quello che sai già. E i risultati riconfermano ciò che già sai: riconfermi le tue opinioni e i tuoi giudizi. Con l'ascolto fattuale ci accorgiamo di ciò che è diverso - osserviamo le differenze, ci accorgiamo di dati divergenti, notiamo ciò che è diverso da quello che mi aspettavo di vedere. È quello che insegniamo nella buona scienza. Scade facilmente nella disputa per difendere le proprie idee. L'ascolto empatico permette di entrare, di connetterti con l'esperienza di un'altra persona. Il tuo ascolto comincia ad avvenire dal luogo dal quale quell'altra persona sta parlando. L'ascolto generativo è quando siamo in grado di connetterci con il nostro sé superiore, con la nostra fonte . Un ascolto profondo che ci consente di comprendere come sarà il futuro che cerca spazio, che sta nascendo e vuole manifestarsi attraverso di noi.
- La quarta fase dell'acqua. Oltre la forma liquida, solida e gassosa di Gerald Pollack ESSERE UMANI. Prospettive per il futuro di Emilio Del Giudice , Alberto Giasanti , Luciano Marchino video: https://www.youtube.com/watch?v=it4P_dxhZlM https://www.youtube.com/watch?v=3lLesfHiQWM https://www.youtube.com/watch?v=NnRMRGsAHfA https://www.youtube.com/watch?v=zYwvlOTYPqo Un pensiero filosofico collegato a queste scoperte scientifiche è quello del patriarca zen cinese Hui-neng: " la mente illuminata è contenuta in quella corrotta." Esattamente come i domini di coerenza dell'acqua strutturata(sintropica) sono generati dall'acqua bulk (entropica) nel nostro organismo . Ecco perché i buddisti ritengono che tutti noi siamo in potenza dei Buddha.
- Parola coniata da Otto Scharmer formata dall'unione di Presence (presenza) + Sensing (percezione)
- Stillness (quiete), indica una tecnica meditativa di connessione profonda
- Bruce Tuckman docente statunitense di psicologia dell'educazione
- Meredith Belbin professore e ricercatore plurilaureato si occupa di psicologia e management
- è il termine con cui si definisce la patologia del pensiero di gruppo di minimizzare i conflitti, con una falso consenso. Sono gruppi formati dai cosiddetti "yes men"
- Kaizen (改善) filosofia aziendale nata negli anni 80 in
Toyota. Significa miglioramento continuo
- Si tratta di una teoria presentata da Frederic Laloux in cui si racconta dell'evoluzione delle organizzazioni, partendo dal colore infrarosso si sale fino all'ultravioletto. Attualmente le organizzazioni aziendali più evolute sono quelle Teal (verde/azzurro). Oggi con questo termine si indica una tipologia ben precisa di struttura organizzativa evoluta.
- Per partecipare e per maggiori informazioni contatta uno dei quattro referenti del gruppo PRA (Raffaella Napoli, Stefania Giorgi, Valentina Reiner, Giuseppe Valenti)
- ideata da Otto Scharmer professore al MIT e fondatore del Presencing Institute
- Metànoia parola greca composta da metà che significa oltre e nous intelletto, mente/cuore, oltre l'intelletto, oltre la nostra mente si tratta di un cambiamento di mindset , è il cuore che si converte, cambia direzione e va verso una coscienza superiore, da cui può attingere conoscenze a cui la mente non è concesso sapere.
- https://effettolarsen.it/portfolios/stormo/
- Ex CEO Hanover Insurance
- Jean Gebser filosofo e poeta tedesco scrisse un libro importante "Ursprung und Gegenwart" (Origine e Presenza) parla del rapporto particolare tra presenza ed eterno presente, un concetto del "qui ed ora" molto più ricco , inoltre ci introduce al concetto di evoluzione della coscienza umana nella storia dell'umanità. Identifica 5 strutture di coscienza: arcaica, magica, mitica, mentale, integrale . A lui si è ispirato Laloux per il suo libro Reinventare le organizzazioni.