L'INTELLIGENZA COLLETTIVA CI SALVERÀ

20.10.2022

Estratto da un'intervista  rilasciata a Valentina Ivana Chiarappa nel 2013 dal compianto prof. Emilio Del Giudice, fisico teorico e divulgatore scientifico.

Cosa pensa dell'informazione sulla "vera conoscenza" ? Lei crede che esistano degli interessi che spingono affinché l'umanità sia mantenuta nell'ignoranza rispetto alla natura dell'uomo?


Purtroppo sì perché viviamo ancora in una società fondata sulla lotta di ogni essere umano nei confronti di ogni altro, lotta per la sopravvivenza, lotta di classe, lotta su basi economiche e così via. Questo esclude l'esistenza di un rapporto coerente tra gli esseri umani e può essere non estraneo al fatto che si verifichi la patologia. 

L'esistenza di malattie è il prezzo che si paga per avere una società fondata sulla concorrenza e sulla competizione. 

Per una transizione di fase occorrerebbe, come accade nelle transizioni di fase vapore-liquido o liquido-solido, che si formi un germe esteso abbastanza da attrarre a sé tutti gli altri esseri indipendenti e obbligarli a risuonare tra di loro. 

Questo potrebbe succedere se si stabilisse un qualche fenomeno collettivo, talvolta accade nella storia dell'umanità quando si verificano i grandi movimenti sociali nei quali tante persone risuonano tra di loro, non importa su quale argomento; allora effettivamente succedono i miracoli, cioè le esigenze della lotta per l'esistenza vengono ignorate e la gente è disposta a morire e a dare la vita per una causa comune. Se un giorno dovesse succedere questo, e spero che succeda, allora può darsi che avremo una vera transizione di fase per l'umanità.

Secondo Lei, la qualità dei nostri pensieri può portare l'umanità a sperimentare un mondo diverso?

Assolutamente sì, noi non riusciamo più a stabilire una coerenza tra esseri umani perché nell'umanità ci sta la lotta per l'esistenza:

Come posso risuonare con una persona se penso che questa mi possa imbrogliare o che possa farlo io?

La lotta per l'esistenza stabilisce necessariamente una mancanza di coerenza tra le persone per cui questi benefici non possono manifestarsi, quindi la lotta è dannosa per la salute della specie umana.

Quindi, un nuovo modo di pensare può condurre l'umanità anche verso un sistema basato sulla cooperazione?

Certamente non danneggia, però dubito che da sola sia sufficiente perché purtroppo la spinta che riceviamo nei nostri comportamenti dalle necessità materiali di mangiare, bere, nutrirci, guadagnare, ecc. è così forte che può spegnere sentimenti più esili come l'amore e la passione. Certo, in casi estremi l'amore diventa una forza travolgente, però nella nostra epoca raramente questo ha possibilità di manifestarsi.


È possibile che all'inizio della storia dell'umanità, quando la lotta per l'esistenza tra esseri umani non era forte, questi ultimi fossero così pochi che si dovessero proteggere l'uno con l'altro e probabilmente non si odiassero così fortemente, naturalmente la separazione era con il resto della natura da cui si dovevano guardare. Nelle grotte dove ci sono antiche pitture si osserva che stranamente queste ultime non si trovano in posti agevoli, ma su pareti lontanissime per cui è necessario arrampicarsi per disegnarle. Inoltre si osserva che esiste una connessione tra le proprietà fisiche della roccia su cui stanno i dipinti e la natura del dipinto; per esempio, in tutte le circostanze, le rocce su cui ci sono i dipinti sono amplificatori acustici in un determinato intervallo di frequenze e l'intervallo di frequenza in cui c'è l'amplificazione è sempre connesso con la natura del dipinto. Per esempio, la roccia sulla quale sono dipinti i buoi amplifica i suoni bassi (pensate alla voce del bue composta da suoni bassi), quella dove sono dipinti i cavalli amplifica i suoni alti (come il loro nitrire). Allora si può pensare che questa tecnica delle pitture rupestri servisse all'inizio per attirare gli animali in luoghi poco agevoli per loro, in maniera che li si potessero catturare in quanto a quell'epoca gli archi e le frecce non erano stati ancora inventati, quindi l'animale poteva essere catturato solo alla base di un corpo a corpo con l'essere umano. Dunque, l'idea era di attirare l'animale in un posto dove lui si potesse muovere poco, ad esempio una grotta, e gli esseri umani fossero in gran numero e riuscissero ad abbatterlo. A ben vedere, si tratta di un esperimento di telepatia: si prendono le persone più dotate che per concentrarsi debbono dipingere la figura dell'animale sulla parete perché devono essere in fase, coerenti tra di loro per agire. Inoltre esse si tengono in fase probabilmente imitando la voce dell'animale, ecco perché la roccia deve amplificare quel suono; come risultato l'animale viene attirato e catturato da altri, non da loro, quindi c'è una prima divisione della tribù in uomini vigorosi, che sono i guerrieri, e in esseri umani, in prevalenza probabilmente donne, che sono gli sciamani il cui compito è quello di attirare. Questo è un esempio di coerenza tra esseri umani che facendo quest'esperienza avvertono delle sensazioni mai sentite prima, molto piacevoli, sensazioni orgastiche, e quindi dopo un po', a parte per la caccia, cominciano ad eseguire queste cerimonie fini a se stesse: è nata l'arte, la religione, le esperienze spirituali. Non solo, è nata anche una forma di terapia perché se una persona malata viene messa all'interno di un insieme di persone in fase guarisce. 

La coerenza di tanti cervelli vuol dire che questi cervelli oscillano tra la configurazione in cui stanno normalmente e una configurazione eccitata, cioè entrano in stati alterati di coscienza, così facendo esplorano parti sconosciute di sé.

 Da ciò è nata l'intelligenza umana, ma quando ciò avviene si perde la coerenza perché la persona diventata intelligente pensa ai fatti propri e si separa. Questo può essere un modo per comprendere il peccato originale: prima le persone erano in coerenza e stavano bene, poi sono diventate intelligenti, hanno perso la coerenza ed è nata la patologia. Dunque, l'effetto collaterale dell'acquisto dell'intelligenza è la possibilità di ammalarsi.

Diversi esperimenti ed anche una parte della nuova fisica dimostrano che il pensiero è un atto creativo molto più potente di quanto non si possa credere. A Suo parere, come il pensiero può influire sulla nostra realtà?

Il pensiero è un'attività collettiva del corpo con un forte coinvolgimento del cervello. Il cervello dialoga col proprio corpo di appartenenza e dà luogo ad un'attività collettiva di cui una delle manifestazioni è il pensiero. 

Ci sono, infatti, altre manifestazioni come le emozioni, la psiche, i sentimenti che non sono il pensiero ma che dal punto di vista fisico, in quanto oscillazioni, non sono distinguibili tra di loro. 

Se l'insieme di fenomeni psichico-emotivo-conoscitivi studiati da Freud, è riconducibile ad oscillazioni elettromagnetiche, evidentemente queste ultime sono agenti fisici capaci di azione sulla materia, Esiste un bel gruppo di esperimenti condotti a Princeton negli Stati Uniti dalla coppia Robert Jahn, ingegnere della NASA recentemente scomparso, e la sua compagna tuttora vivente, la biologa Irene Dan. 

Jahn pose questo problema: si sa che le oscillazioni di apparecchi elettromagnetici hanno un effetto sugli esseri umani e anche sul loro pensiero, basti pensare all'elettroshock, è possibile il contrario, cioè che il pensiero possa influenzare l'azione di apparecchi elettronici e modificarne le proprietà? 

Negli anni '20, tra i pazienti di Jung vi era Pauli, uno dei fisici fondatori della fisica quantistica. Pauli aveva un pessimo carattere ed era molto disturbato psichicamente tanto è vero che era dovuto andare in terapia da Jung che lo aveva aiutato molto. Una caratteristica di questo suo disturbo era da un lato la genialità che gli faceva pensare delle cose incredibili, dall'altro uno strano effetto che è diventato noto come "effetto Pauli": ogni volta che lui entrava in un laboratorio, qualche apparecchio si guastava, un'unica volta accadde un guasto in laboratorio senza che Pauli fosse presente, il direttore del laboratorio allora s'informò su dove si trovava Pauli nel momento del guasto, ed appurò che egli stava passando in taxi nella strada affianco all'istituto e quindi piuttosto vicino.

Il profluvio di segnali elettromagnetici che usciva dal corpo di Pauli era, quindi, in grado di guastare gli apparecchi elettromagnetici.

allora Jahn e la Dan hanno cercato di affrontare questo problema, hanno preso una specie di computer, un random number generator, cioè una macchina che produce automaticamente sequenze di numeri, utilizzata spesso per le lotterie e che funziona da sola. Posizionate alcune persone affianco alla macchina, le si invitava a concentrarsi a loro piacimento su una sequenza di numeri più grande o più piccola, scrivendo su un pezzo di carta la sequenza scelta. I risultati dell'esperimento fecero osservare che c'era una debole connessione tra il desiderio della persona e la sequenza numerica elaborata dalla macchina, si trattava di una variazione dell'8%, ai limiti dell'errore statistico. 

Per forzare l'effetto, anziché un'unica persona, vennero presi gruppi di persone che si mettessero in fase tra di loro grazie all'ascolto di musiche particolari in grado di farle entrare in uno stato d'animo di meditazione collettiva. In questo caso l'effetto si rafforzava moltissimo e ciò indicò che esisteva una connessione tra l'attività del cervello umano ed il risultato di una macchina elettronica.

 C'è stato un altro esperimento di una mia amica biologa molecolare, Beverly Rubik, che le è costato il posto a Berkeley, in cui poneva la questione se una medium possa influenzare la velocità di crescita di una coltura cellulare di batteri; la risposta fu positiva, in presenza della medium si registravano variazioni che Rubik ha pubblicato. Questo può aiutare a capire il valore della psiche nella cura della patologia, ed il valore della preghiera, indipendentemente dal credere o non credere nella divinità; il fatto che questi esperimenti e la preghiera pongano una relazione tra due persone, alla luce del principio di indeterminazione di cui parlavo, facilita la riduzione dell'incertezza della fase e quindi la buona salute della persona.

Cosa l'ha portata ad interessarsi all' "acqua" ed alle sue caratteristiche?

Quand'ero ragazzo frequentavo il liceo ed ero estremamente appassionato di filosofia cioè di come nascono le idee, di come è possibile che il nostro pensiero possa comprendere la Natura. Uno dei filosofi che mi ha più interessato, un mio concittadino Giovanni Battista Vico, diceva che il percorso della conoscenza è il seguente: 


Gli esseri umani prima sentono, poi avvertono con animo turbato e commosso, indi riflettono con mente pura. 

Questo complesso procedimento che avviene in sequenza, spesso è ignorato perché nell'epoca moderna si vuole subito riflettere con mente pura trascurando ciò che avviene prima, ovvero l'avvertire con animo perturbato e commosso. Per chiarire ulteriormente questo punto passiamo da Vico a Kant il quale esaminò, nella critica della ragion pura, il percorso che fa l'intelletto quando vuole comprendere e ne concluse che con i suoi procedimenti intrinseci,

L'intelletto poteva al più arrivare al fenomeno, a ciò che appare, non poteva penetrare in quello che sta sotto il fenomeno, nel suo motore che è il noumeno. 

Ma allora come fa l'intelletto a capire? La risposta è nella critica del giudizio, dove si dice che:

L'essere umano comprende quando riesce a risuonare con l'oggetto, quando il suo movimento interno diventa lo stesso movimento dell'oggetto. 

Come disse il filosofo tedesco Schelling, l'esperienza artistica è un'esperienza di risonanza fra un soggetto ed un oggetto, dunque, l'essere umano comprende quando risuona con l'oggetto, ciò che poi la filosofia classica tedesca sviluppò ulteriormente. Questo è stato il mio lascito del liceo.

Quando poi andai all'Università rimasi molto deluso studiando la fisica perché questa non rispondeva a tale criterio ed io ricordavo ancora Vico quando diceva che 

Il vero poetico è più vero del vero fisico 

Cioè se la Natura non è compresa poeticamente non può essere capita e infatti per molti anni non l'ho capita. Nel frattempo ho fatto altre cose, nel '68 sono stato agitatore politico, attivista sociale e questo mi ha aiutato molto perché essendoci coinvolta la passione mi ha dato un'idea del reale, non come una collezione di oggetti staccati, ma come un concerto, un qualcosa in cui il singolo oggetto accede solo per la sua capacità di entrare in relazione con altri, ovvero l'idea della realtà non come un insieme di oggetti ma un insieme di relazioni. 

Per quanto riguarda la scienza, all'inizio mi sono occupato di particelle elementari cioè dei costituenti fondamentali della Natura: protoni, neutroni, quark, ecc., però la cosa non mi soddisfaceva. A quell'epoca questa fisica, dato che è necessaria grande energia negli acceleratore per produrre tali oggetti, si chiamava anche fisica delle alte energie. In seguito mi sono interessato di biologia perché per un certo tempo ho fatto una psicoterapia reichiana e mi attirava il fatto che Reich riconduceva le proprietà psichiche a proprietà fisiche dell'organismo, e allora ho cominciato a studiare la fisica dell'essere vivente visto come un insieme e non nella singola sezione o nella singola molecola. Mi affascinava il concerto che veniva fuori, ma per avere un concerto bisogna avere gli strumenti musicali che nel nostro caso sono le molecole, ma quali molecole?

 I biologi si occupano in generale di molecole complesse come DNA, proteine, ormoni, vitamine, ecc., però tutte queste molecole nel loro insieme sono l'1% del totale delle molecole di un organismo vivente. 

Il 99% sono molecole d'acqua. Ma allora perché non si studia l'acqua ? 

Non solo non si studia, ma si disprezza pure, infatti per dire che una cosa non serve a niente, per esempio un farmaco omeopatico, si dice che è "acqua fresca". 

Qual è il ruolo di tutta quest'acqua nel nostro organismo? Perché è importante il DNA e non è rilevante l'acqua? Alcuni si irritano quando sentono parlare di memoria dell'acqua però la memoria del DNA non genera nessun senso di offesa, si dice che nel DNA sono conservate le proprietà dell'organismo, e perché il DNA è valido come ricordatore e l'acqua no? 

Una possibile risposta è che il paradigma, il modo di pensare della biologia moderna è legato al concetto che ogni fatto o atto biologico è riconducibile ad una sequenza di reazioni chimiche, ovvero che c'è un fondamento chimico nella materia vivente. Ma se nella sequenza di reazioni chimiche ad un certo punto qualcosa va storto, l'atto biologico non avviene e qual è il meccanismo fisico che fa sì che gli incontri tra molecole seguano solo quel codice preciso e non avvengano a caso? Le reazioni biochimiche nell'organismo vivente seguono un automatismo che nel gergo dei biochimici si chiama "meccanismo diffusivo" grazie al quale le molecole si incontrano perché c'è un codice di riconoscimento e di richiamo, chi fornisce questo codice?

Circa un secolo fa è nata la fisica quantistica che ha soppiantato la fisica classica come strumento teorico per descrivere la Natura. Il fondamento dei due approcci è il seguente:

Nella fisica classica la realtà fisica è dipinta come un insieme di oggetti separati, separabili in principio, i quali si incontrano e hanno le loro reazioni solo quando un insieme di forze entra in gioco, perché vale il principio d'inerzia

Quindi per definire questo tipo di fisica bisogna ammettere che i corpi siano separabili e che siano inerti cioè si muovano di moto rettilineo uniforme; per cambiare il loro stato di moto ci vuole una forza per la quale è necessaria una certa energia. Perciò se l'organismo vivente, che è un insieme di molecole che svolgono molte azioni nell'insieme, dovesse funzionare secondo i principi della fisica classica, dovrebbe pagare una bolletta energetica spaventosa e non è così. Ci viene in aiuto la fisica quantistica il cui fondamento è che il principio d'inerzia viene meno perché qualunque corpo nell'universo spontaneamente fluttua, dunque, è impossibile separare la materia dal movimento in quanto essa non è inerte ma si muove, si agita. A questo punto ci si può chiedere: le fluttuazioni di ogni corpo sono indipendenti dalle fluttuazioni di un altro corpo? Non è possibile che esista uno stato della materia per cui le fluttuazioni si mettano in fase e l'agitazione caotica si trasformi in un balletto, in un concerto? La teoria dei campi afferma di sì e su questa risposta è fondata la mia successiva attività non solitaria ma al seguito di personaggi estremamente importanti dal punto di vista intellettuale come Freilich, Giuliano Preparata ed altri.

Quello che rende possibile la sintonizzazione è il fatto che un'oscillazione di una carica elettrica produce automaticamente un campo elettromagnetico il quale è un messaggero in quanto viaggia lontano dalla sua sorgente e rende coerenti, informa le altre molecole del fatto che c'è, quindi lo strumento attraverso cui queste molecole dialogano è il campo elettromagnetico la cui lunghezza d'onda definisce la regione in cui avviene il dialogo, perciò tutte le molecole contenute in quella regione oscillano in fase. 

Naturalmente si formano moltissimi domini di coerenza i quali in principio sono indipendenti tra di loro, però potrebbero a loro volta, iterando il processo, diventare coerenti. Questa possibilità che si generi una coerenza di secondo ordine esiste quasi solo per l'acqua; cosa ha di speciale l'acqua? 

Questo: che nel momento massimo dell'oscillazione si genera un insieme di elettroni quasi liberi i quali, essendo appunto quasi liberi, sono ulteriormente eccitabili; ogni minima eccitazione che arriva dall'esterno genera dei moti di questi elettroni che sono ancora moti collettivi perché questi elettroni sono legati a molecole coerenti quindi sono coerenti tra di loro, siccome debbono stare legati, il moto sarà un moto chiuso e quindi un vortice. 

Dunque, quello che c'è di particolare nell'acqua è che, grazie alla coerenza, gli elettroni del dominio di coerenza dell'acqua hanno la capacità di formare vortici i quali, essendo moti chiusi di elettroni cioè di cariche elettriche, producono un campo elettromagnetico che ha una frequenza definita. 

Inoltre, questi elettroni sono coerenti, quindi non si urtano tra di loro, non c'è attrito interno, ne consegue che questo vortice non si estingue perché è privo d'attrito e può durare anche mesi. Durante il periodo in cui il vortice dura si possono fare altre eccitazioni e quindi succede che dentro il dominio di coerenza si accumula una grande quantità di energia, i vortici diventano sempre più veloci e siccome sono coerenti, il moto non è caotico ma è un insieme ordinato e, dato che le energie si sommano, alla fine un dominio di coerenza può accumulare un'energia grandissima partendo dallo sfruttamento del rumore ambientale. 

Quest'acqua sta in un ambiente nel quale ci sono sorgenti di energia, la luce del sole, agitazioni meccaniche, output di reazioni chimiche, ossia molte possibili fonti di energia la quale viene intrappolata in forma di vortici dentro i domini di coerenza e dà luogo ad energia ordinata. Quando si arriva all'istante in cui la frequenza dell'acqua coincida con la frequenza di due specie molecolari presenti nell'acqua che hanno ovviamente una frequenza uguale, queste due specie molecolari si attraggono e realizzano una reazione chimica.

Le reazioni chimiche non sono casuali ma sono governate dall'acqua e non richiedono che le molecole siano già in contratto, possono stare anche lontane, si attraggono e quando entrano in contatto fanno la reazione chimica e producono dell'energia che fa variare la frequenza dell'acqua in quanto è assorbita dai domini di coerenza. 

Il risultato è che non più quelle specie molecolari ma altre saranno attratte, cioè abbiamo uno schema dipendente dal tempo. Questo spiega i cicli biochimici nei quali c'è una successione di molecole diverse che vengono attratte secondo un codice fornito dalla sequenza di frequenze dell'acqua. Questo schema risolve in principio il mistero della specificità delle reazioni biochimiche e l'acqua ne è lo strumento fondamentale.  

Secondo Lei e in base alla Sua esperienza, può essere attribuito un significato profondo e spirituale all'elemento acqua per l'umanità?


Bisogna intendersi su che cosa vuol dire spirituale; a mio parere il termine "spirituale" si riferisce alle proprietà che dipendono non dalla chimica ma dall'oscillazione più o meno sincrona e concertata delle molecole. Credo che la parola "artistica" e la parola "spirituale" possano essere usate come sinonimi, riprendendo Scelling che aveva riferito il termine spirituale all'esperienza artistica. 

L'esperienza spirituale avviene quando c'è una risonanza fra più soggetti, quando questi ultimi operano in fase, sentono le stesse cose tra di loro e si comportano come se fossero una persona sola. 

Invece Wilhelm Reich parla di esperienza orgastica, in questo senso l'orgasmo, cioè il movimento sincrono di due corpi, è un'esperienza spirituale e giustamente Reich attribuisce un valore positivo a questa esperienza. 

La spiegazione di ciò può venire dalla fisica quantistica in cui esistono dei principi di indeterminazione nel senso che esistono variabili fisiche non compatibili tra di loro (come posizione e impulso) per cui l'incertezza di una è inversamente proporzionale all'incertezza dell'altra; per esempio nel caso del principio di indeterminazione di Eisenberg l'incertezza nella posizione di un atomo moltiplicato l'incertezza nella sua velocità non può essere più piccola di una certa costante universale, ciò significa che se misuro con precisione la posizione, la velocità resta indeterminata e viceversa, questo è conseguenza del fatto che è impossibile separare materia e movimento

Esiste un altro principio di indeterminazione che  che ci interessa, 

Nella teoria dei campi l'incertezza nel numero di componenti di un sistema moltiplicato per l'incertezza nella fase (la fase è il ritmo di oscillazione) non può essere minore di una costante universale.

D'altra parte sappiamo che un organismo vivente funziona bene se la sua fase è ben determinata, quindi, l'incertezza nella fase di un organismo vivente deve essere la più piccola possibile perché lui stia bene, però c'è il principio di indeterminazione, dunque, se voglio ridurre l'incertezza della fase devo aumentare l'incertezza sul numero di componenti, ma in un organismo vivente il numero di componenti è fissa e non eccede il numero di atomi di cui è formato, ciò pone un limite inferiore all'incertezza della fase e questo è un difetto. 

Come posso ridurre ulteriormente quest'incertezza? 

Aumentando il numero di oscillatori in fase che producono quella fase, e ciò può essere fatto oscillando in fase con altre persone. Quando questo avviene, la mia incertezza di fase diminuisce e sto meglio. se una persona malata viene messa all'interno di un insieme di persone in fase guarisce. 

Ma non solo (ecco l'esperienza spirituale) se io entro in fase con tutto l'universo starò da Dio.