Vincere l'Inquietudine con la Mindfulness

19.04.2020

L'inquietudine della civiltà odierna, l'incapacità di affrontare le sfide di oggi, di trovare soluzioni intelligenti è il segno di una mancanza di sicurezza spirituale, dovuta alla poca confidenza con questa materia. Siamo sprovvisti di strumenti per orientarci, sentire, interpretare, così preferiamo delegare agli altri, psicologi, medici, etc. anziché provare a trovare le soluzioni dentro di noi.

Studi scientifici sullo stress ci aiutarono a capire come lo stress prolungato innesca modalità disfunzionali di risposta che possono portare a malattie fisiche e disturbi emotivi.L'abitudine di ricorrere immediatamente ai farmaci per alleviare i sintomi riflette un atteggiamento mentale che li considera inutili fastidi, puri inconvenienti, ma non è così. I disturbi hanno molto da dirci su di noi e le cause che li originano, ignorarli vuol dire non ascoltare cosa il nostro corpo ha da dirci. Rimandare a domani non ci aiuta anzi, ci ritroveremo con problemi ancora più gravi. Prima di ricorrere ai farmaci, dovremmo approfittare della situazione che si è venuta a creare, per acquisire quelle informazioni utili che ci servono per conoscerci meglio e così poter intervenire in modo meno sintomatico.

Restare schiavi del ciclo della reattività allo stress non è inevitabile. 


Ci sono altre risposte meno automatiche che si possono apprendere. L'alternativa sana consiste nello smettere di reagire come si è sempre fatto o come siamo portati a fare ed imparare a rispondere in modo differente

Dalla malattia si può riemergere sperimentando un nuovo senso di sicurezza. La capacità di creare una connessione con gli altri e con l'universo e la consapevolezza di "chi sono" e "dove mi trovo", ci libera dalla sensazione d'isolamento opprimente e dona pace e sicurezza. 

Il punto di partenza è il respiro, non farsi strappare il respiro dalle situazioni è analogo a non farsi togliere il respiro da certe asana. 

Praticare lo yoga ci addestra a come non farci togliere il respiro.

 Il rapporto con il tempo è diventata una delle principali fonti di stress. Un tempo le nostre attività erano molto più sintonizzate sui ritmi del mondo naturale. Oggi invece abbiamo sempre più modi per essere occupati e fare più cose contemporaneamente, guidare e parlare al telefono, guadare la tv e chattare o fare acquisti on line, nonché saltare da una cosa all'altra, specie quando non lavoriamo. 

Può essere chattare sui social, leggere il giornale, prendere in mano una rivista, telefonare a qualcuno, andare ad aprire il frigo, dire cose inconsapevoli di nessuna rilevanza rispetto al momento ma che semplicemente rispecchiano i pensieri quasi casuali che continuano a infestarci come parassiti. 

Se cominciamo a prestare attenzione a questi impulsi appena nascono, scopriremo forse di essere sostanzialmente dipendenti da queste continue autodistrazioni. 

Che effetto farebbe prendere dimora nel proprio corpo, nella sensazione di essere vivi e basta? anche se per pochi attimi, Che effetto farebbe? Potete scoprirlo, solo se incontrate voi stessi evitando deliberatamente di riempire il momento presente di qualcosa.

L'antidoto allo stress è il "non fare".

Il benessere, la pace interiore si trovano fuori dal tempo. Se prendi l'abitudine di passare ogni giorno un po' di tempo in uno stato di quiete interna , anche se per pochi minuti, in quei momenti esci dal flusso del tempo.

La calma, il rilassamento e la centratura che incontri in questo "viaggio fuori dal tempo" ti accompagnano al tuo rientro e possono trasformare la tua esperienza del tempo nella vita di tutti i giorni. 

Impari a fluire con il tempo, nel corso della giornata, facendo semplicemente attenzione al momento presente, anziché combatterlo o esserne travolto. 

In questo atteggiamento puoi anche renderti conto di quello che la situazione richiede e puoi agire e farlo, lasciando che il tuo agire sgorga dal tuo essere, da uno stato di pace. Puoi comunicare consapevolmente, portando tutta la tua attenzione in quello che stai facendo.

 Una mente che vaga è una mente infelice.     La felicità consiste nel vivere nel presente! 


A prescindere da quello che stai facendo se la tua mente vaga sarai meno felice di come potresti essere. Una mente che vaga consuma più energia di una concentrata. 

Al giorno d'oggi trasmettiamo questo senso di urgenza anche ai nostri bambini. Quante volte hai detto ai tuoi figli: 

Su sbrigati, che non facciamo in tempo! 

Facciamo loro fretta perché si vestano, mangino, si preparino ad andare a scuola. Sia con le parole, sia con il linguaggio del corpo, trasmettiamo loro costantemente il messaggio che non c'è mai abbastanza tempo.


Non è raro oggi che anche i bambini si sentano stressati e sotto pressione sin da giovanissimi. Invece di seguire i loro ritmi interni, son portati via dal nastro trasportatore dei genitori. Imparano ad affrettarsi e a essere sempre coscienti del tempo. Tutto questo può avere effetti deleteri sui loro ritmi biologici causare disordini fisiologici e psicologici. 

Tratto da: vivere momento per momento di Jon Kabat Zinn.